Articolo Vino La cantina
Il vino: la posizione delle bottiglie in cantina freccelunedì 17 dicembre 2012      


La posizione delle bottiglie di vino è importante, e bisogna fare molta attenzione a rispettare delle regole di base che fanno in sostanza la differenza  tra la buona e la cattiva conservazione. Innanzi tutto le bottiglie con il tappo in sughero è meglio che siano tenute coricate per essere conservate nelle migliori condizioni possibili. In questo modo, il tappo rimane a contatto con il vino e, essendo costantemente inumidito, non si restringe, garantendo quindi una tenuta perfetta. L’idea che il vino, in questo modo, possa assumere un sentore di tappo non è assolutamente vera, perché questo accade quando una bottiglia è stata tappata male o è stato utilizzato un tappo di sughero di cattiva qualità. Con le bottiglie coricate si ha anche il vantaggio di poter accatastare in minor spazio un maggior numero di bottiglie.

Tuttavia, molto preferiscono mantenere le bottiglie in piedi giusto per poter leggere immediatamente l’etichetta e quindi di ritrovare più facilmente il vino desiderato. Questo metodo, pur consentendo una forse migliore classificazione dei vini, presenta però i suoi inconvenienti. Infatti, con la bottiglia in piedi, è facile che il tappo si dissecchi, specie se la temperatura della cantina tende a superare i limiti del fresco, più o meno 12° tanto per intenderci. Il tappo, seccandosi, si restringe e permette all’aria di filtrare nella bottiglia, prima in modo impercettibile e poi sempre più, anche i presenza della sigillatura con carta stagnola o plastica.

Questa ossigenazione mette in atto un processo, dapprima lieve e poi sempre più avvertibile, di acetificazione, per cui c’è il rischio di mettere in tavola un vino spunto, ovvero che sa di aceto. In un caso del genere, soprattutto se la partita di vino da cui è stata prelevata la bottiglia è conservata in piedi, bisogna provvedere a cambiare la posizione da verticale a coricata, con la speranza che il tappo, bagnandosi, torni a rigonfiarsi di quel tanto che impedisca all’aria di filtrare.

La conservazione del vino in bottiglia, purché in ambiente adatto, non crea eccessivi problemi. La soluzione giusta è la conservazione in posizione coricata, considerando poi  che se il  tappo è di un sughero di prima  qualità, è per sua stessa natura inodore e insapore, quindi non può cedere al vino gusti che lo possano deturpare. Se tuttavia, si dovesse verificare che, pur tenendo le bottiglie coricate, il vino assuma sapore di tappo, significa che il sughero è scadente e allora la sola soluzione possibile per cercare in qualche modo di recuperare una partita di vino, sempre che il processo di contaminazione da tappo, diciamo così, è all’inizio e il gusto di tappo è appena avvertibile, è necessario lasciare il vino a contatto con l’aria per il tempo necessario a liberarlo dall’inconveniente, per poi ritapparlo con un sughero di ottima qualità.

Inoltre bisogna considerare che la posizione coricata consente all’alcol etilico presente nel vino, di bruciare le eventuali muffe annidate nel sughero, eliminando di fatto quella che si può considerare la causa determinante della contaminazione del   vino da parte del sughero.
Se questa operazione è più che possibile per il vino che semmai si è imbottigliato per proprio conto, la cosa diventa più complicata per il vino già acquistato in bottiglia, ma è comunque una operazione da prendere in considerazione se il problema di sentore di tappo si presenta per più di una bottiglia di quella partita di vino.

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Tuttavia, molto preferiscono mantenere le bottiglie in piedi giusto per poter leggere immediatamente l’etichetta e quindi di ritrovare più facilmente il vino desiderato. Questo metodo, pur consentendo una forse migliore classificazione dei vini, presenta però i suoi inconvenienti. Infatti, con la bottiglia in piedi, è facile che il tappo si dissecchi, specie se la temperatura della cantina tende a superare i limiti del fresco, più o meno 12° tanto per intenderci. Il tappo, seccandosi, si restringe e permette all’aria di filtrare nella bottiglia, prima in modo impercettibile e poi sempre più, anche i presenza della sigillatura con carta stagnola o plastica.

Questa ossigenazione mette in atto un processo, dapprima lieve e poi sempre più avvertibile, di acetificazione, per cui c’è il rischio di mettere in tavola un vino spunto, ovvero che sa di aceto. In un caso del genere, soprattutto se la partita di vino da cui è stata prelevata la bottiglia è conservata in piedi, bisogna provvedere a cambiare la posizione da verticale a coricata, con la speranza che il tappo, bagnandosi, torni a rigonfiarsi di quel tanto che impedisca all’aria di filtrare.

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Se questa operazione è più che possibile per il vino che semmai si è imbottigliato per proprio conto, la cosa diventa più complicata per il vino già acquistato in bottiglia, ma è comunque una operazione da prendere in considerazione se il problema di sentore di tappo si presenta per più di una bottiglia di quella partita di vino.

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